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"Quando Mariella mi ha chiesto di scrivere la prefazione di questo "romanzo" (occorre metterlo fra virgolette) devo confessare che ho esitato. Perché? Ve lo dico subito. L'autore stesso, quando commenta la prefazione di Lorenzo Arruga al suo "E se a Venezia...", dice che l'amico ha agito con "coraggiosa allegria". Infatti. Ci vuole coraggio per dar casa a questo scritto: romanzo? autobiografia? saggio? un mix? E qui sta il problema: forse ha ragione Arruga quando dice che è un romanzo picaresco. E l'aspetto di un pìcaro ho ravvisato nell'autore: quando l'ho incontrato (perché ho voluto conoscerlo: noi donne siamo sempre affascinate da questi personaggi - che amano riamati le donne out of the crannies, estranei, cioè alle crepe in the Wall, metafora della devastazione che ormai provocano nel campo della Cultura scrittorucoli, pubblici amministratori, dirigenti) proprio aveva l'aspetto che mi ero figurata, ma i suoi occhi azzurri avevano un che di appannato." (Dalla Prefazione di Mary-Ann Pollexfen)